Il circo a Cocullo
Carosello elettorale: risultati 2021
Più che un circo è un carosello, più che un carosello è un teatro, più che un teatro è un teatrino, più che un teatrino è un giornalino periodico animato in diverse edizioni pluriennali. L’edizione cocullese del 2021 fu fissata al 3/4 ottobre 2021 ed è uscita puntualmente con il seguente articolo di fondo. Non ci sono grosse novità, cioè, come dicono a Cocullo, ”ave remiss’ la stessa chiav’ agl’ stess’ “bbusc” (hanno rimesso la stessa chiave allo stesso buco, cioè nella stessa serratura).
I CANDIDATI:
Lista Insieme per voi: Vincenzo De Cicco- Dino Pace, Franco Risio, Antonio Vermut, Manuela Esposito, Rosa Maria Saccone, Luigi Mascioli, Antonella Gabriella Marinilli. (dimissionario Franco De Bellis)
Lista Insieme per il progresso: Sandro Chiocchio, Mauro Biasetti, Luca D’Intino, Daniela Del Monte, Massimo Mascioli, Marco Ognibene Mascioli, Carmine Risio, Antonio Zinatelli Arcieri, Laura Corvetti, Valerio Chiocchio
(AMMINISTRAZIONE USCENTE: Sandro Chiocchio. Loreta Risio, Vincenzo De Cicco, Daniela Del Monte, Massimo Mascioli, Marco Ognibene Mascioli, Dino Pace, Carmine Risio, Antonio Zinatelli Arcieri.)
Lista Nuova era: Achille Ursini, Candidato Sindaco.
Lista Finalmente noi: Pasquale Giansante, candidato Sindaco.
Definisco “CARNEADI” i candidati sconosciuti che hanno presentato le liste sperando che qualcuno di loro fosse eletto, pur essendo ignoti ai Cocullesi (uno pare che sia nato in Lussemburgo, un altro a Minturno, ecc.-) soltanto perché questo sistema elettorale può regalare anche un mese di licenza ai quiriti; naturalmente non è colpa loro se hanno fatto i furbetti dal momento che è lecito sottrarre al Fisco quattrini e assenze pagate per far razzolare nelle “aiuole” altrui i polli di altri pollai. E poi a questo consunto precetto democratico mancava accoppiare il reddito di cittadinanza…
Passo alla terza pagina, cioè dalla celia allo spazio riservato ai grandi per scambiare con loro qualche battuta. Nell’agosto (se ricordo bene) dell’anno scorso pubblicai su questa Rivista un pensierino dal titolo “Festina lente”. In esso esortavo tutti i Cocullesi, considerati la frantumazione dell’assetto demografico e l’inerzia degli amministratori locali, a svegliarsi, a rimboccarsi le maniche: ai pochi residenti rimasti per riacquistare almeno un po’ del prestigio perso ed agli amministratori per non essere zimbelli dei colleghi e soprattutto degli imbroglioni forestieri. A consultazione terminata rinnovo l’appello e scongiuro tutti i compaesani, non soltanto i reggitori della “res publica”, perché abbandonino metaforicamente la “piazza”, perché escano dalla dantesca “aiola che ci fa tanto feroci” pure in privato, perché si liberino della sorda acrimonia, dello squallido rancore verso tutti e contro nessuno. Altrimenti Chiunque rimane in Lui non persiste nel peccare; chiunque persiste nel peccare non l'ha visto, né conosciuto (Giovanni, 3/7). Le geremiadi non pretendono che sia gettato lo scudo di carta; ma non dobbiamo dimenticare il monito di Manzoni, secondo cui La ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto che ogni parte abbia soltanto dell’una o dell’altro. E cerchiamo di essere tutti più modesti, più umili se necessario.
Ora vorrei rivolgere una parolina al Sindaco. Caro Sandro, sei alla seconda esperienza come primo cittadino ed è tempo che vi facciate perdonare dagli amministrati qualche scelta nella passata Amministrazione. Fra l’altro tu ti sarai reso conto che il sistema istituzionale non permette alle Amministrazioni di funzionare, perché esso è ormai radicato su un torbido miscuglio di galantuomini capaci e di persone sconosciute o incapaci, su un’impressionante farragine burocratica e su un enorme mucchio di lestofanti che ci guazzano, con pregiudizio specialmente delle piccole Amministrazioni, purtroppo non più guidate, come avveniva prima dell’istituzione regionale (1963 o 64), dal Comitato Provinciale di Controllo presieduto dal Prefetto. Finirà che prima o poi (meglio prima per voi e per le inevitabili ripercussioni sulle comunità) si auspicherà il ritorno dell’unico rappresentante dello Stato, che non cerca elettori e che non conosce i singoli cittadini della sua circoscrizione, lo ribattezzino o meno. Quando succederà questo avrete una guida sicura e potrete impegnarvi, pure tu (ora non ti vorrei assillare ulteriormente per farmi estrarre il dente che mi duole: potrei cercare un dentista forestiero…) e gli altri, per venire incontro alle esigenze, in ugual misura, dei due abitati.
Hai notato che le liste (a parte quella collegata alla tua, compilata da un Cocullese che non è nato a Cocullo e che è intitolata “Insieme per voi”, porta un’intitolazione antitetica a quella della tua e di per sé abbastanza eloquente? E basta con gli slogans stantii (che in genere hanno un significato opposto a quello spiegato sui dizionari e inventati nel 1946 dai galoppini elettorali! Solo con l’azione si può progredire.) presentate dagli intrusi? I rispettivi candidati hanno inviato agli elettori biglietti da visita con motti significativi? E’ un monito: con il primo, “Nuova era”, si avverte che le Amministrazioni accuseranno sempre disfunzioni (e ne ha dato un esempio, in paese, una lontana) senza il ritorno del Prefetto; con il secondo, “Finalmente noi”, credo che si esortino esplicitamente te ed i consiglieri della tua compagine a mettere al servizio di una visuale completa il vostro impegno (ti sei accorto che non vorrei più assillarti per farmi estrarre il dente che mi duole? Magari potrei cercare un dentista forestiero…), cioè interessarvi in ugual misura dei due nuclei abitati, perché di tutti e due siete amministratori. E non solo per soddisfare almeno le esigenze più urgenti: ricordate che nei due centri esistono memorie e tracce (già, pure a Cocullo paese esiste un centro storico con i borghi. Si parla tanto di borghi…) che bisognerebbe seguire (per la cronaca svelerò una notizia che evoca un ricordo e che avrei voluto tenere per me: quando lavoravo a Roma ebbi modo di visitare a casa sua il Soprintendente alle Belle Arti per l’Abruzzo, professor Cianfarani, allora in pensione, e di chiedergli se si potesse riportare alla luce almeno qualche monumento della leggendaria città di Trianella: “Figlio mio, se avessimo i soldi…”). E se si potesse interessare qualche Università belga o tedesca? Redditi inaspettati potrebbero fruttare con larghe vedute: altro che contare su misere sovvenzioni o sulle promesse.
Fai in modo che nella prossima gestione tu possa compilare un elenco di “res gestae”, di imprese, non dico che ti incanalino verso la sacralizzazione (sarebbe troppo!), ma che rispondano alle nostre esigenze: ne hai la possibilità, l’opportunità e la volontà. Oltre, caro Sandro, non ti annoio: tanto, ormai sai su quale tasto io continuerei a battere: mi consigliasti a fare in un certo modo per attenuare il dolore, mi suggeristi di insistere; ma…vuol dire che dovrei cercare un dentista forestiero. Ripetere sempre lo stesso spartito diventa monotono. Evitamelo e, comunque per la prossima gestione, abbiti i miei sinceri AUGURI!