L'assistenza a domicilio organizzata dal Comune
Un gruppo di giovani per tutti gli anziani
Una cooperativa al lavoro a Anversa
(19/10/1986)
ANVERSA degli Abruzzi - Il problema dell'assistenza agli anziani soprattutto a quelli inabili, é stato risolto dall'amministrazione comunale di Anversa degli Abruzzi con il servizio domicilio.
Durante l'ultima riunione il consiglio ha stanziato quindici milioni a favore di alcuni giovani, senza occupazione, disposti svolgere tale assistenza. Secondo il sindaco, Calanca, il servizio domiciliare é l'unico che possa rispondere modo positivo alle esigenze di coloro che non sono più grado di provvedere a se stessi.
Anversa, come la parte dei piccoli paesi dell'Abruzzo, situati lontano dai grandi centri ha subito modo irreversibile, un lento ma progressivo spopolamento. Soprattutto i giovani sono dovuti emigrare nelle grandi città del nord o del centro, per un lavoro da operaio o da impiegati.
Economicamente il paese non ha grandi risorse. Il suo territorio si estende in zone prive di grandi estensioni di terreni adatti all'agricoltura. I pochi appezzamenti si inerpicano su per le montagne e non consentono l'uso dei mezzi meccanici.
Per fermare lo spopolamento dell'abitato, l'amministrazione sta cercando, con strutture idonee di valorizzare alcuni luoghi del territorio, come le sorgenti di Cavuto, per dare la possibilità ai giovani di creare delle attività turistico-ricreative. Intanto, per risollevare in parte la solitudine e i bisogni degli anziani, già dall'anno scorso, il comune è intervenuto affidando ad una cooperativa di sei giovani, l'assistenza a domicilio in alcune ore della giornata. Questi provvedono alle richieste più impellenti e naturali: fanno la spesa, alcune pulizie, li accompagnano dal medico o a Sulmona per le visite specialistiche.
La signora Maria ricci di 78 anni, che è rimasta sola insieme al marito di 83, sostiene che questo servizio «é una benedizione di Dio - e aggiunge - quando sento uno di questi giovani bussare alla mia porta, specialmente l'inverno mi si rallegra il cuore, perché non mi sento abbandonata». «E la soluzione più idonea - dice il sindaco - per non emarginare i nostri anziani e, soprattutto, per evitare loro il ricovero».
dal Quotidiano "il Centro" del 19 Ottobre 1986