Pietro, il figlio colto di Jcobella.
Jcobella ebbe tre figli da Leonello che aveva sposato prima del 1440: in ordine di nascita Ruggerotto, il quale le contese il feudo perché lei avrebbe preferito affidarlo a Pietro, molto erudito e colto; inoltre ebbe una femmina, Isabella.
Il passaggio dei titolari della contea dai Ruggeri ai Piccolomini fu più complicato di quello avvenuto fra i Berardi e i Ruggeri attorno al 1200. Questa successione ebbe una tinta surreale: esso fu oscurato, da una parte dal delittuoso evento che avvenne nel 1495 a Pratola, in cui Alfonso II Piccolomini d’Aragona uccise Ruggerotto, e dall’altra dalla condizione precaria in cui si era venuta a trovare Icobella, la quale era stata spodestata della contea e andò ad implorare Pio II Piccolomini, il quale le offrì un contentino: il possedimento di qualche territorio nell’Italia meridionale…
Insomma solo Pietro, fra i due maschi, non si brigava di fatti politici o d’armi: lui privilegiava i libri e l’arte. Andò con Paolo Marso, “erudito poeta membro dell’Accademia Pomponiana, nato a Pescina nel 1440…,” a Venezia, dove conobbe e frequentò uomini colti come “Pomponio Leto, accademico umanista, Domenico Bragadin, pubblico lettore di filosofia e di matematica nella prestigiosa Scuola di Rialto” (V. Rubeo, “Covella, contessa di Celano”, Ed. Kirke, 2015). Infine tornò a Pescina con Paolo Marso, dove evidentemente non trovò un posto degno del suo casato: i nuovi padroni della contea, i Piccolomini, avevano dato la reggenza della nostra baronia, di cui Pescina era capitale, a uomini di loro fiducia e forse Pietro vagò nel territorio.
Nel 1596 un certo don Matteo Ruggeri di Cocullo caldeggiò la fondazione della Confraternita del SS. Nome di Dio nella chiesa di San Nicola: riporto solo alcuni brani della bolla (Archivio comunale di Cocullo).
“1-Noi [plurale maiestatis] F Paolo Isareio da Mirandola, Professore (“Magister”) di Sacra Teologia, procuratore e vicario generale di tutto l’Ordine dei Predicatori, a tutti quelli che esamineranno il presente documento [auguro] salute 2-eterna nel Signore…10- … è noto che hanno confermato questa [bolla] i sommi pontefici Pio IV, Pio V e Gregorio XIII e l’hanno arricchita con molti benefici, privilegi e indulgenze 11- e per grazia del Signore con grande vantaggio in molti luoghi del mondo cristiano è stata accolta. Con questo animo e con pio zelo, da autentici figli ed emuli della fama degli avi, dilettissimi e devotissimi 12- fedeli di Cristo della Terra (paese) di Cocullo della Diocesi di Valva, desiderate piamente di avere e di accrescere la riverita Confraternita del gloriosissimo NOME DI DIO 13- nella chiesa di S. Nicola di detto paese grazie alla predicazione del R.P.F. [Reverendo Padre Frate] Sisto da Colle Corvino dell’Ordine dei Predicatori, avete stabilito di erigere [lett.: stabilito ed eretto] la Cappella dotando[la] di un altare. 14- Desiderando pertanto che sia da noi riconosciuta ed approvata e confermata con un documento ufficiale detta istituzione e fondazione che avete chiesto insistentemente per l’interposta persona 15- di Matteo Ruggeri di detta Terra. Siccome abbiamo ricevuto la richiesta di detta vostra Confraternita ci degniamo di accordar(la), approvar(la) e confermar(la) con i favori ed i benefici relativi … 28- …In fede dei quali, con questa lettera patente, munita del sigillo del nostro ufficio, abbiamo sottoscritto di propria mano di grazia 29- ovunque e sempre.
Dato a Roma, nel nostro convento di S. Maria sopra Minerva il giorno 13 del mese di marzo nell’anno del Signore 1596.”
A questo proposito ipotizzo che qualche discendente di Pietro, cioè del figlio prediletto di Jacobella, la contessa terziaria francescana, abbia voluto assicurare la linea Ruggeri idealmente con il cognome dell’ava illustre e il don Matteo della pergamena lo testimonierebbe.