Tristi ricordi
“Terre Marsicane”on line ha dato ieri una triste notizia pubblicando una breve ed addolorata nota intitolata “Addio Ireneo”. L’improvviso decesso sarebbe avvenuto prematuramente (Ireneo aveva 68 anni) il 23 aprile nell’ospedale “San Giovanni” di Roma. Se la nota è stata compilata con il classico nodo alla gola, in me ha suscitato commosso stupore per la scomparsa di un “uomo”, un uomo al quale la gentilezza d’animo si leggeva negli occhi. Ireneo Bellotta era discreto, educato; era un amico e, sebbene non lo vedessi da anni per le vicende della vita, suggellò quell’amicizia con il regalo di una sua pubblicazione.
Pare che sia stato lui ad attirare l’attenzione del compianto professor Di Nola, noto antropologo dell’Istituto Orientale di Napoli e profondo conoscitore del rito cocullese di San Domenico, sull’Abruzzo ed in particolare su Cocullo, dove saliva in tutte le ricorrenze del Santo Patrono con i suoi alunni ed ex alunni, onde illustrar loro l’ambiente in cui si perpetua la tradizionale festa con l’inseparabile componente folcloristica e le origini del fenomeno.
Quindi i due più recenti studiosi del rito cocullese di alto livello sono stati i professori Di Nola e Profeta, suo conoscente e leale sostenitore di un’ascendenza opposta, già Rettore dell’Università di Teramo e primo Presidente della Casa di Dante in Abruzzo.
Quale collega nell’Associazione cocullese “Alfonso Di Nola”, il cui Presidente, prof.ssa Loreta Marchione, è attualmente impedito da seri motivi, mi permetto di esprimere, a nome dell’Associazione stessa, sentite condoglianze alla moglie Maria ed alla figlia Sara, ma pure ai parenti e a tutti quelli che lo stimarono.