Le tigri di Mompracem
Cari bambini, innanzitutto perdonatemi se non propongo (porgo) un discorso accessibile (facilmente chiaro) a voi: non sono un maestro. Avrei voluto rivolgermi anche a voi con una paginetta di avventure che non si limitasse (non parlasse di più) all’esaltazione (glorificazione) dell’eroe-protagonista (il principale personaggio di uno scritto o altro), il quale affronta (va incontro) spavaldamente il pericolo nella narrazione di gesta sovrumane (superiori alle capacità umane e spesso impossibili) senza fini moralistici. Tuttavia, pure per distrarvi dalla noia dei fumetti riproducenti mostriciattoli o scenette inqualificabili (troppo scorretti e non pronunciabili), vi racconterò come imparai a leggere a quattro anni d’età. I genitori, evidentemente per attirare l’attenzione di un bimbo appena uscito dall’infanzia, mi fecero esercitare su due vecchi libri, cioè “Sussi e Biribissi” e “Le tigri di Mompracem”: mi piacquero e li rilessi quando già avevo letto altre pubblicazioni (libri, giornali,ecc.) per fanciulli. Quelli, pur in un cero senso avventurosi, spesso suscitavano (causavano, provocavano) commozione ed erano a volte ironici nonché in qualche modo educativi, e mi erano piaciuti di più. Ne parlerò a suo tempo. Riassumerò comunque una delle mie prime letture …senza pretendere che accada pure a voi quel che è successo a me. Il romanzo Le tigri di Mompracem fu scritto dal veronese Emilio Salgari nel secondo decennio del 1880 e intitolato La tigre della Malesia, ma dopo qualche anno tornò al titolo originario (come era nato, cioè all’inizio). E’ un romanzo che fa parte della raccolta indo(indiano)-malese, terre a quel tempo semisconosciute e selvagge, popolate da pirati il cui capo era Sandokan. Quelle lande (terre aride e quindi poco abitate, eccezion fatta per i corsari cioè i pirati, la giungla (Vedi nota 1, in fondo al testo) e le bestie feroci) erano lontanissime ed erano state occupate dagli Inglesi, i quali avevano reso orfano Sandokan (la tigre della Malesia) uccidendogli tutti i famigliari perché regnavano sull’isola di Mompracem (Borneo, la cui capitale oggi è Giava), che quelli (i pirati) volevano riprendersi: La Tigre decise di vendicarsi e ne divenne il capo. Riporto un brano del romanzo: …All’improvviso, mentre i due riposano, sentono una cannonata. Agitati, corrono indietro verso il fiume e i prahos (vascelli da battaglia dei pirati). – Capitano, ci attaccano! Una nave da guerra inglese! – grida Giro-Batol. – Tigrotti! Pronti a combattere! – urla Sandokan. – Viva la Tigre! – gridano i pirati, con coraggio. La grande nave da guerra inglese si prepara alla battaglia, una difficile battaglia a colpi di cannone che dura tutta la notte. L’equipaggio inglese è tre volte più numeroso di quello di Sandokan, ma i pirati combattono con coraggio, fino alla fine. I due prahos sono ormai quasi distrutti, ma Sandokan comunque grida ai suoi uomini: – Moriamo con coraggio! Attacchiamo! Sandokan, coperto di ferite, continua a combattere quando, all’improvviso, cade a terra ferito al petto da un colpo di fucile. Con le ultime forze, si getta in mare e scompare tra le onde. Altri personaggi importanti sono Yanez, il luogotenente (chi lo sostituisce) di Sandokan, che “ha dei lunghi baffi ed ama fumare sigarette. Ha quasi sempre un'espressione beffarda ed è sempre divertito, ma ha una volontà ferrea e sa essere assai freddo”; e Lady Marianna, fanciulla italo-inglese detta “la perla di Labuan”, dalle forme superbamente modellate, dalla pelle rosea e fresca come un fiore appena sbocciato, con due occhi azzurri come l'acqua del mare, una fronte d'incomparabile precisione, sotto la quale spiccavano due sopracciglia leggiadramente arcuate e che quasi si toccavano. Una capigliatura bionda le scendeva in pittoresco disordine, come una pioggia d'oro, sul bianco busticino che le copriva il seno, di cui si era innamorato Sandokan. Ma il sogno d’amore non si realizzò per la morte prematura (prima del tempo, cioè la “perla di Labuan” morì giovanissima) di Marianna. Il corsaro tornò alle scorrerie, però, siccome la sua bella lo aveva indirettamente riconciliato con gli Inglesi e soprattutto per la scomparsa di lei, la Tigre non fu più capace di ripetere le gesta (imprese) di prima. Salgari completò la collana, ma pian piano cambiarono i protagonisti (Yanez, Tremal-naik).
Note
(1) Zona coperta da piante basse e folte.