A Scanno una lettera di protesta e un'inchiesta decisa dal Consiglio
Sindaco e dipendenti ai ferri corti
(21/01/1987)
SCANNO - In un consiglio comunale a porte chiuse, lontano da estranee curiosità e senza i diretti interessati, sono state discusse le accuse che alcuni dipendenti comunali hanno rivolto al sindaco di Scanno, Giuseppe Mastrogiovanni.
In una lettera inviata al prefetto dell'Aquila e ai capigruppo dei due partiti presenti in consiglio comunale, si legge che il sindaco ha un comportamento «incivile e vessatorio» verso i lavoratori del Comune e, ancor più, «persecutorio» nei confronti della segretaria. Nella stessa lettera i dipendenti comunali hanno minacciato di scendere in sciopero se il sindaco non dovesse cambiare atteggiamento. Stando alla gravità delle denunce, i capigruppo si sono preoccupati di richiedere immediatamente la convocazione del consiglio comunale, che è avvenuto a porte chiuse, secondo quanto prevede la legge, e senza la presenza dei diretti interessati, cioè del sindaco e della segretaria, firmataria insieme agli altri dipendenti della lettere d'accusa.
Il consiglio, dopo aver dibattuto la gravità delle denunce ha nominato una commissione che dovrà fare luce su quanto scritto dai dipendenti comunali e ricercare la fondatezza delle accuse che parlano di comportamenti «incivili e vessatori» da parte del sindaco Mastrogiovanni nei riguardi della segretaria e di tutti gli impiegati del municipio.
dal Quotidiano "il Centro" del 21 Gennaio 1987