Dalle accuse al sindaco di Scanno nasce un giallo
La lettera scritta in municipio ma nessuno conosce gli autori
(22/01/1987)
SCANNO - Si è sparsa subito la notizia delle accuse di vessazioni e maltrattamenti nei confronti degli impiegati comunali, rivolte al sindaco di Scanno, Giuseppe Mastrogiovanni, con una lettera scritta da alcuni dipendenti, che non hanno però voluto firmarla, e che è stata inviata ai capigruppo dei due partiti dell'amministrazione comunale, alla Fidel-Cisl, al prefetto dell'Aquila e per conoscenza alla procura della Repubblica. Molti hanno espresso la loro solidarietà al sindaco. Con una lettera firmata, i dipendenti «salariati» del Comune puntualizzano che nulla hanno da recriminare nei confronti del sindaco, «che - aggiungono - ha sempre dimostrato sensibilità ed interesse per la soluzione dei loro problemi, spesso, nel passato, calpestati». Sdegno ed amarezza per l'accaduto è stato espresso, telefonicamente, anche dal segretario provinciale della Dc Iannamorelli. Alcuni impiegati, tra cui la segretaria, hanno dichiarato di non aver niente a che fare con gli anonimi accusatori. Sembra un giallo all'italiana! Secondo indiscrezioni pare che la commissione, nominata dal consiglio comunale per cercare di individuare gli estensori della lettera, abbia buoni motivi per ritenere che questa sia stata scritta negli uffici comunali. Il sindaco ci ha mostrato il testo della lettera che riportiamo. «E doveroso informare - si legge - del continuo, incivile, comportamento del sindaco di Scanno nei confronti del capufficio, segretario comunale, al quale, quotidianamente e in modo vessatorio e dispregiativo si contesta lo svolgimento delle pratiche. Tale metodo, oltre a creare volutamente confusioni, mira soprattutto a denigrare, incivilmente, la figura del segretario comunale e ad instaurare uno stato di nervosismo negli uffici». Secondo chi ha scritto la lettera, «si ravvisa il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori, ignorando, quella libertà d'azione sancita dallo Statuto dei lavoratori».
«Nel denunciare quanto sopra, si è certi che saranno intraprese tutte le azione atte a restituire ai lavoratori del comune quella tranquillità e dignità così selvaggiamente calpestate». «I dipendenti impiegatizi del 'Comune di Scanno», come si firmano, concludono affermando che se tutto questo continuerà, sentite le organizzazioni sindacali, sarà proclamato lo stato di agitazione a tempo indeterminato.
dal Quotidiano "il Centro" del 22 Gennaio 1987