Storia in cronaca dei paesi della Valle del Sagittario dal 1986 al 1987

di Roberto Grossi

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#35 - 22/11/2019
Dopo l’ordinanza Scanno si è ripopolata<br>
Una folla di pescatori sul lago resuscitato<br>
Resta però il pericolo dell'inquinamento<br>
(21/12/1986)

Dopo l’ordinanza Scanno si è ripopolata
Una folla di pescatori sul lago resuscitato
Resta però il pericolo dell'inquinamento
(21/12/1986)

VILLALAGO — Nonostante il freddo rigido, ieri pomeriggio, dopo mesi di divieto, attorno al lago di Scanno c'erano di nuovo i pescatori, che hanno subito approfittato della revoca del divieto di pesca, da parte del presidente della Regione, annunciato ai comuni di Villalago e di Scanno, da un fonogramma a Paolo Possenti, dirigente del servizio veterinario regionale. Era evidente la soddisfazione di tutti, di poter finalmente pescare senza il pericolo dell'inquinamento radioattivo, dovuto probabilmente al disastro della centrale nucleare di Chernobyl.
E ieri pomeriggio il lago, con le sue acque lievemente increspate, aveva un fascino particolare. Dopo anni è tornato qui a svernare l'airone cinerino: un magnifico esemplare era appollaiato su un albero. Ci sono di nuovo il martin pescatore, il germano reale e lo svasso maggiore. Il lago è ancora pieno di vitalità nonostante altri problemi di inquinamento, dovuto agli scarichi fognanti.
Mai come quest'anno si sono viste tante folaghe. E per questa fauna acquatica, come sostiene Enzo Gentile dell'associazione Lipu di Scanno, bisogna far qualcosa per proteggerla, perché, nonostante il divieto di caccia, molti in questi tempi vengono uccisi dai cacciatori. Un altro problema prospettato da Gentile è la pesca di frodo, che, da qualche giorno, prima ancora della revoca del divieto, viene praticata nel lago, soprattutto nelle ore notturne. In questo periodo che precede le feste natalizie, il coregone, un pesce simile alla trota, che non si trova facilmente in altri bacini è molto richiesto, e si verifica che alcuni sono tentati di pescare «illegittimamente». Per poter meglio vigilare, egli sostiene, potrebbe essere utilizzato per tutto il periodo invernale il nucleo antincendio forestale di Scanno.

dal Quotidiano "il Centro" del 21 Dicembre 1986

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