Parliamo di cose concrete!

di Andrea Iannamorelli

| #114 ◄ | Articolo #115 | ► #116 | Elenco (135) |
Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi via eMail Condividi via WhatsApp
#115 - 28/08/2023

PNRR: ma che fine hanno fatto gli interventi per infrastrutture e sanità?

Sulle grandi infrastrutture che interessano la regione ed il nostro territorio in particolare, (la velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara e la gestione dell’Autostrada dei Parchi), da qualche giorno sappiamo qualcosa di più: per la Roma-Pescara bisognerà trovare otto miliardi (?) e sulla gestione dell’autostrada, forse si sta riflettendo, infatti non se ne parla più…
Per quanto riguarda la sanità: che fine hanno fatto i piani del PNRR, ovvero che fine stanno facendo, visto che dalle quotidiane cronache nazionali sappiamo che 400, circa, case della salute non si faranno e 100, circa, ospedali di comunità, altrettanto (le risorse finanziarie a suo tempo sbandierate, sono state dirottate su altre questioni, forse il Ponte di Messina, e chi lo sa?) e che la prossima legge finanziaria si preannuncia “dolorosa”, proprio per gli effetti sul Sistema Sanitario Nazionale?! (Torna, in prospettiva, un Sistema misto pubblico-privato del tipo di quello “pre-anni settanta”?)

Ora basta; Donzelli dice che Marsilio ha “rifatto” l’Abruzzo, ed ha ragione: ma in peggio, finora, certamente non in meglio. Lo sa, Donzelli che gli abruzzesi pesano, sul bilancio del SSN 80Milioni/anno per la mobilità passiva e questo significa che vanno a curarsi “fuori regione” (caro Donzelli, altro che chiacchiere!).
Che sul nostro Ospedale grava una “sotto organicità” per figure diverse (medici, infermieri e altro) che fa paura (altro che sperimentazioni per un DEA di primo livello! Indipendentemente dal fatto che interventi, anche “sperimentali”, se vogliamo, si riescono a fare, proprio in questi giorni, grazie alla responsabilità di quei pochi che fanno l’impossibile, in onore alla professionalità di cui dispongono!).
Che tra pochi mesi si aprirà il “baratro” dei medici di famiglia, per effetto dei pensionamenti, cui non si può rinunciare.

Ma a che punto stanno le procedure concorsuali di cui abbiamo letto tempo fa?
(Quante notizie leggiamo! E abbiamo anche l’accortezza di ricordarcele!). Infatti, leggiamo anche, che sono state aperte le procedure per rifare i direttori generali delle ASL: e che l’attuale direttore della ASL 1, la nostra, non sarà più disponibile?! Ma a rinnovare i contratti ai direttori generali erano finalizzati i fondi previsti nel PNRR, come risposta alla pandemia, che ora facciamo a gara a “dimenticare”, come se non ci fosse mai capitata, come se non avesse provocato le catastrofi personali, professionali e famigliari, di cui fino a qualche tempo fa facevamo “letteratura” ma anche, forse, “retorica”?!

Qualcuno ci faccia capire qualcosa, con fatti e non con unitili chiacchiere: ne abbiamo abbastanza. Soprattutto delle novità all’interno della Giunta regionale: assessori che, scusandosi, rimettono la delega (pesante) nelle mani del Presidente e salutano; altri di cui si dice che starebbero per cambiare raggruppamento.
Per Donzelli, forse, nell’ottica di FdI è tutto ok. Ma non è questo che può fare le “fortune” dell’Abruzzo. Né di Marsilio, in vista della ricandidatura. Intanto, comunque, loro si sentono in piena campagna elettorale. (Auguri!)

Forse si sentono rassicurati dalla fumosità di una proposta alternativa che stenta a delinearsi.
Forse sono tranquillizzati dalla vischiosità di una situazione europea che con un sistema elettorale sostanzialmente proporzionale (pur se con sbarramento al 4%) potrebbe consentire, ad urne chiuse, di fare ogni possibile giravolta e mischiare carte e personaggi che recentemente hanno quasi sempre dato a vedere che sulle diverse questioni non hanno proprio punti di incontro, né idee coniugabili. Ma se qualcuno sta “scrivendo questo film”, abbia la consapevolezza che l’Italia dovrebbe avere altri interessi, per esempio quelli che hanno condotto alla sospensione dell’obbligo del patto di stabilità, alla definizione dei programmi del NextGenerationEU e sui quali Meloni si è resa “credibile” ed affidabile, qui da noi e all’estero. Ma come finirà questa “storia”?

La verità, a mio parere è che non c’è da stare tranquilli.
Otto miliardi per velocizzare i tempi di percorrenza tra Roma e Pescara, con il treno, ammesso che bastino, per un’opera che, se tutto fila liscio, potrà essere utilizzata tra dieci anni comunque con i sistemi di finanziamento delle opere pubbliche che, per esperienza, conosciamo, non sarà facile trovarli e mantenerli vincolati (basta un’alluvione ed un ponte che crolla per giustificare un dirottamento…).
Lasciare l’Autostrada dei Parchi nel “limbo” dell’incognita di chi assume responsabilità di gestione (dopo il pateracchio della revoca, sul quale sembra che oggi, dopo le ultime sentenze, sembra esserci un ripensamento) non mi sembra una bella idea. Continuiamo a pagare pedaggi che costano e contestiamo; continuiamo a temere che gli “ammaloramenti” dei viadotti siano pericolosi; continuiamo a “sognare” tracciati rifatti daccapo...ma è una “soap opera” che va in replica con effetti noiosi. Sia chiaro. (Sono tentato di dare ragione alla mia concittadina La Porta: chiediamo il declassamento di quest’arteria, così, per lo meno, primo, non paghiamo più i pedaggi, secondo sappiamo da chi aspettarci un intervento riparatore per chiudere le buche. (Anche se i tempi di intervento rischieranno di essere, proverbialmente, “biblici”!).

Non si può rimanere, invitati ad un grosso pranzo di gala, vestiti di tutto punto, ma rimanere in un angolo in attesa di una “portata” che non arriva. Meglio andarsene.
Meglio (la provocazione è indirizzata a Marsilio) unirsi al coretto delle regioni che invocano l’autonomia. Peggio di così!

| #114 ◄ | Articolo #115 | ► #116 | Elenco (135) |
Condividi il blog: Parliamo di cose concrete!
Condividi su Facebook

Condividi su Twitter

Condividi via e-Mail

Condividi via WhatsApp