Parliamo di cose concrete!

di Andrea Iannamorelli

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#112 - 26/06/2023

Strani segnali di campagna elettorale

Sinceramente non riesco a capire se Marsilio si sente politicamente forte o no.
La coalizione che lo sostiene alla Regione (al di là di qualche esplicito problemino che pone la Lega) sembra navigare in acque tranquille: tuttavia a parlare della ricandidatura, fino al momento, è lui e lui soltanto: il presidente in carica.
Certo l’area delle opposizioni dà segnali peggiori: sta zitta; oltre qualche sporadica battuta di D’Alessandro non si vede alcunché: semplici segnali di fumo che non sembrano raccolti con interesse da PD, 5Stelle e da quel che resta di quella che un tempo era l’estrema sinistra regionale (per battere la destra, infatti, servirebbe una coalizione ampia, pare tutta da inventare!).
Come interpretare l’attivismo -chiaramente elettoralistico- del Presidente aspirante al “bis”? Se la situazione dei rapporti tra gli alleati, all’interno della coalizione, tranne prova contraria, è chiara e a lui favorevole; e, anche se i risultati prodotti dalla Giunta non sembrano esaltanti, non dovrebbero esserci grosse preoccupazioni. Ma il condizionale è d’obbligo. E il presidente sembra essere consapevole di questa situazione ed il suo comportamento è di preparazione ad una lunga campagna elettorale con la quale magari aspira a presentarsi con un bilancio di fine mandato, riconducibile a se stesso che dia assicurazioni e certezze agli abruzzesi i quali debbono essere convinti e persuasi della “sua” affidabilità ma soprattutto della “sua” capacità realizzativa.
Lealmente: non mi sembra semplicissimo e scontato.
Pensiamo per un attimo alle difficoltà che sta incontrando sulla definizione di due questioni decisive, per il futuro di questa regione: la velocizzazione della Pescara-Roma e l’assetto (miglioramento ed implemento) dei servizi sanitari.
Fa riflettere molto la sfrontatezza con la quale, di fronte alle obiettive difficoltà che non lasciano realisticamente sperare granché di positivo sull’una e sull’altra questione, non lasci passare giorno e luogo per ribadire che tutto è ok e che le opere, per la Pescara-Roma, addirittura entro questo mese di giugno, dovrebbero “andranno a gara” (come se fosse la stampa regionale ad “inventare” le problematiche nazionali, anche nei rapporti con l’UE, sulla destinazione delle risorse del Pnrr, ovvero l’assenza anche di progetti sulle tratte più impervie di questa difficile strada ferrata destinata a collegare velocemente, si dice, con meno di due ore, addirittura, Tirreno ed Adriatico, nell’ambito di una prospettiva di raccordo e collegamento che riguarda ed interessa non soltanto il centro-Italia, ma l’Europa, dalla Spagna alla Croazia).
Peggiore è la prospettiva in relazione alle questioni sospese sull’aggiornamento del sistema sanitario regionale.
È dei giorni scorsi una riunione sulla Asl 1, la “nostra”, L’Aquila-Avezzano-Sulmona-Castel di Sangro (con oo.ss., associazioni e strutture dirigenziali), che ha prodotto esattamente il contrario di quello che era atteso: scoramento, disappunto, insoddisfazione degli interlocutori che da tempo avevano sollecitato il confronto, nella speranza di ricevere risposte ai quesiti che i cittadini quotidianamente pongono (in marsica, valle peligna, alto Sangro e rispettivi circondari) sul potenziamento (personale e strumentazioni) dei rispettivi presidi e sull’organizzazione della sanità di prossimità per la quale, soprattutto, vanno impiegate le risorse finanziarie del Pnrr.
Quattro ore di confronto, raccontano le cronache, spese soprattutto per sentirsi dire che le case di comunità (a Sulmona e all’Aquila, per esempio) troveranno posto nelle strutture ospedaliere esistenti (altro che territorio... praticamente come fossero poliambulatori ordinari), per quanto riguarda le assunzioni di personale non si avrebbe la benché minima idea delle poste di bilancio utilizzabili e che pertanto, per il momento non se ne può parlare: ma di quali poste di bilancio si parla, se si tratta per lo più di reintegrare di personale da tempo andato in pensione, con una previsione di spesa, pertanto, da tempo consolidata?!. Mentre si è parlato, questo sì, di parcheggi da realizzare per consentire facilità di accesso alle strutture operanti sul territorio.
Ma non avevamo chiesto di parlare di diagnosi, cura e riabilitazione (tra l’altro ora che c’è anche il rischio della chiusura del San Raffaele a Sulmona), di abbattimento delle liste d’attesa che oramai stanno vanificando ogni certezza di servizio ai bisogni dei cittadini? La domanda è legittima.
Utile sarebbe, a questo punto, sapere se la stessa medesima domanda se l’è posta Marco Marsilio il quale, al contrario dei responsabili tecnici ai quali lui e suoi assessori si affidano, tenta di far credere che tutto si farà secondo le aspettative note e scontate, anche se, da chi dovrebbe dargli certezze non riceve né assensi, né espliciti dissensi.
Dal Governo “amico”, infatti, il Presidente (aspirante auto ricandidato) riceve indicazioni strane: da Schillaci (Ministro della salute), si sente dire che entro 36 mesi si aspettano i resoconti degli indicatori di produttività per stabilire dove nascerà il Dea di 2° livello al quale, per legge, una regione come la nostra, non può fare a meno, nonostante i giochetti che si tentato da anni, oramai, e che di fatto paralizzano, come risultato (delle incapacità programmatorie della politica e dei dirigenti centrali e periferici della sanità regionale) le possibilità di implemento dei nostri servizi .(A questo punto legittimo è aspettarsi, per quello che ci riguarda, la richiesta di valutazione sulla sperimentazione che riguarda Ostetricia e Ginecologia per il S.S. Annunziata di Sulmona e dalla quale dipende l’atteso riconoscimento del Dea di primo livello! Ma se si procede così come oggi siamo, quali risultati potremmo vantare?!).
Dal Mit è noto che Salvini ha chiesto a Fitto di dirottare le risorse del Pnrr destinate al miglioramento delle infrastrutture ferroviarie, sia per l’Abruzzo che per la Sicilia, sul costruendo Ponte di Messina. Ed il Presidente (aspirante auto ricandidato) è costretto ad affannarsi per tentare di farci credere che non è successo niente, che altre risorse finanziarie si troveranno. Quando, dove e quante, però, nessuno lo sa.
Insomma sarà dura, la campagna elettorale per la quale Marsilio vuole porre il “bis” alla presidenza della regione Abruzzo. E lui, forse, ha chiara tutta la non facile situazione che si muove tra L’Aquila, Pescara e Roma. E gli umori traballanti, soprattutto in casa Lega, qui da noi, hanno un peso non da poco.
Ecco perché si agita, nella speranza che nessuno comprenda bene quel che sta accadendo (oltre le liti riemerse in questi giorni sul MES, che è lite rischiosa, con l’UE).

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