Oggi parliamo di ZES
A che punto siamo con l’attuazione della Zona economica speciale (ZES)?
Personalmente mi auguro che la “macchina” si sia messa in moto e che la governance proceda verso la messa a punto dei sistemi e delle procedure che prima o poi, nonostante una serie di problemi ancora aperti, incominceranno a produrre gli effetti sperati (l’allusione è alle “bollinature”, di competenza, attese da alcuni, a proposito dell’indicazione del prof. Miccio quale commissario della zona che ci riguarda e ci interessa; quindi alla costituzione del comitato di indirizzo e alla nomina di un rappresentante della Regione in questo comitato, alla formalizzazione della cabina di regia, al tavolo di consultazione permanente, che dovrebbe esser convocato trimestralmente, alla struttura tecnico-amministrativa; ma soprattutto vogliamo augurarci che si stia costituendo la necessaria rete di accordi, prevista nelle indicazioni del Ministero della coesione, tra la governance della ZES, le prefetture, gli enti locali ed i soggetti pubblici interessati nel territorio di competenza, accordi senza i quali, evidentemente, la ZES, con le sue prerogative e le agevolazioni capaci di offrire al mercato delle imprese, non è promossa adeguatamente e pertanto rischierebbe di non assolvere alle finalità istitutive).
Dice: ma come ti è venuta, ora, l’idea di parlare di questo?
Per la verità, è scattato una sorta di gioco di associazione (indiretta) di idee. La ripresa, in questi giorni, delle polemiche e delle difficoltà oggettive rispettivamente collegate con le infrastrutture ferroviarie ed autostradali di questo nostro Abruzzo interno con il Tirreno ad ovest e l’Adriatico ad est ha richiamato alla mia memoria le questioni sulle quali una parte della pubblica opinione regionale si è confrontata l’estate scorsa, proprio in relazione all’attivazione della ZES. Ed è così che ho pensato: nominato il prof. Mauro Miccio commissario di questa infrastruttura (stava finendo la primavera, se ricordo bene, ma ancora non era estate calda), alla quale non soltanto noi dell’Abruzzo interno, ma tutta la regione, nonché, forse, tutto il Centro-Italia conferisce un tasso di interesse notevole, per le prospettive di resilienza, direi, prima ancora che di ripresa e sviluppo (si vedrà), che altro è successo?
Non mi sfuggita, nel frattempo, l’attività di ordinamento ed indirizzo prodotta, dal Ministero competente su questa materia, non soltanto per l’Abruzzo, ma anche per le altre “Zone” riconosciute su tutto il territorio nazionale. Di qui, anche allo scopo di colmare eventuali mie distrazioni (qualcosa potrebbe essermi sfuggita), nella speranza di poter essere aggiornato da qualche risposta giusta e competente, il bisogno dell’interrogazione.
Sinceramente mi auguro di sbagliare. Ma ho la sensazione che stiamo un po’ fermi al palo di partenza. Una partenza che “inciampa” sul dibattito aperto sulle “strade ferrate” da velocizzare tra l’Adriatico ed il Tirreno ove allo storico tracciato della Pescara-Roma sembra volersi (tardivamente, rispetto alla ricostruzione storica di chi, come il sottoscritto, tanti decenni fa contribuì a porre, inascoltato, la questione di tracciati integrativi tra Roma e Pescara, capaci di agganciare tutte le zone interne non soltanto dell’Abruzzo, ma anche del reatino e di parte della ciociaria) e sul problema del “rifacimento”, in parte, o meglio della “messa in sicurezza” di significativi tratti di A/24 ed A/25 che non si reggerebbero in piedi (addirittura se ne discute nei Tribunali; anche di recente la sapienza, la responsabilità e la competenza dell’ing. Gentile, prudentemente, ha chiesto ancora due mesi per vedere, con molta attenzione, come ne possiamo uscire).
Una cosa è certa: la giustificazione forte della richiesta della definizione della ZES, in questa parte d’Italia, ha in queste due infrastrutture un punto di forza non di poco conto.
Qualora le cose dovessero complicarsi (ovvero dilatarsi nei tempi di risoluzione)... parafrasando Dalla, mi viene da dire: “ah felicità, su quale treno della notte viaggerai, lo so che passerai, come sempre, in fretta, non ti fermi mai”.
Sono certo di sbagliare, anzi, di esagerare. Aspetto risposte tranquillizzanti.