Parliamo di cose concrete!

di Andrea Iannamorelli

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#58 - 10/05/2021

A quattr'occhi, in esclusiva, con Michele Lombardo
"La battaglia per il corridoio trasversale Civitavecchia-Ortona la vinceremo nel 2022"

“E’ l’anno prossimo che l’UE farà una verifica ed una valutazione di merito sull’efficacia delle linee TEN-T che funzionano, stabilendo quali confermare, quali rivedere e cosa eventualmente aggiungere. Ed è allora che maturerà il convincimento, il bisogno di completare il collegamento intermodale tra Tirreno ed Adriatico aggiungendo alla rinnovata ferrovia Pescara-Roma e alla ristrutturata autostrada A/24-A/25, il collegamento portuale Civitavecchia/Ortona”. Così Michele Lombardo, segretario regionale della UIL, a proposito del dibattito aperto sul Pnrr che al momento rappresenta l’ancora di salvataggio (per la prospettiva di una ripresa, possibile e credibile) per l’intero Abruzzo, per le sue zone interne, ma anche per tutto il Centro-Italia, ma che tace sul corridoio trasversale che tanto ci interessa.

D’accordo, l’ho interrotto, ma recentemente l’autorità portuale di Civitavecchia ha lamentato la mancata individuazione di quel porto come hub core.
“Infatti, Civitavecchia attualmente è un porto comprehensive, che soltanto nel 2050 potrà essere qualificato come core, a meno che non sia definito strategico e quindi da subito riconosciuto come core. Ecco perché noi (cioè, tutto l’associazionismo datoriale, le grandi confederazioni sindacali di Abruzzo e Lazio, molti Sindaci del territorio) diciamo che questa battaglia la vinceremo tra un anno, quando l’Unione Europea, anche alla luce dei considerevoli impegni finanziari messi in campo per sostenere la ripresa dalla pandemia, andrà a fare il punto sulla funzionalità dei grandi collegamenti intermodali che oggi sono quasi tutti longitudinali (per collegare Nord e Sud) e dovrà integrarli con le intersezioni trasversali che portino persone, beni e servizi dalla penisola iberica, l’Ovest, alle coste dell’Est che un tempo erano individuate come via della seta”.

Ma perché Marsilio nella conferenza Stato-Regioni sul Pnrr ha parlato del collegamento Napoli-Vasto? E’ stato un diversivo, un errore o un’uscita meramente tattica?
“E’ tutta un’altra storia. Quel tipo di collegamento non è intermodale, riguarda soltanto l’automotive e non riguarda nemmeno Napoli, ma Salerno, come luogo d’imbarco della produzione automobilistica della Val di Sangro”.

Torniamo agli strumenti fondamentali per la definizione del corridoio di penetrazione Barcellona/Ploce.
“Il corridoio di cui parliamo ha soltanto bisogno dell’indicazione delle autorità portuali di riferimento, sul Tirreno e sull’Adriatico. Per il resto noi abbiamo già le infrastrutture fondamentali che giustificano e qualificano la scelta: la perimetrazione trasversale della ZES, che va da Carsoli all’Adriatico, l’Alta Capacità prevista con il progetto di ammodernamento della linea ferroviaria Pescara/Roma e gli impegni per la ristrutturazione dell’Autostrada (A24/A25 con innesto nella A14). Insomma non siamo all’anno zero. Anzi abbiamo le carte in regola perché l’anno prossimo l’UE completi il disegno per il corridoio di penetrazione traversale che disporrà delle infrastrutture intermodali fissate con direttive proprie già da diversi anni e sulle quali si manifesterà lo sviluppo del futuro”.

Infatti, questa è una vicenda che parte da molto lontano, dal 2013/2014.
“Dice bene, il 2014. Risale al ’14 il protocollo d’intesa Lazio/Abruzzo (Zingaretti/D’Alfonso) per la individuazione dell’asse Civitavecchia/Ortona come autorità portuale di collegamento trasversale Tirreno/Adriatico. Noi, con le 16 associazioni che hanno sottoscritto la proposta, siamo ripartiti da lì. Quel protocollo per troppo tempo è stato tenuto nei cassetti. Questo era il momento di tirarlo fuori, di valorizzarlo e di ricollegarlo agli investimenti previsti per la ripresa economica del Paese. E’ una battaglia credibile che si deve fare e che si può vincere. Ci sono tutte le condizioni di base necessarie e sufficienti…”

Lombardo, dica la verità, vi sentite un po’ soli nel sostegno di questa battaglia?
“E’ una battaglia che non possiamo né dobbiamo perdere. Oddio, a nostro parere non ci sono nemmeno le condizioni per questo rischio. Certamente noi, forze sociali, saremmo più contenti se una mobilitazione popolare riuscisse sostenere la proposta che dà un senso preciso al futuro del nostro territorio”.

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