Saranno davvero rifinanziati i progetti del Masterplan (?)
L'Abbazia Celestiniana e la Valle del Sagittario aspettano
Personalmente ci credo poco. Non voglio rischiare di essere tacciato di “cassandrismo”, ma non mi convince affatto lo “storno” (perché tecnicamente di uno “storno” si tratta) di fondi del bilancio regionale, già impegnati per 220 milioni circa (dei quali circa 10 da “cantierizzare” tra Sulmona e Valli Cinquemiglia- Sagittario, ai quali siamo direttamente interessati), derivanti da finanziamenti europei, per far fronte all’emergenza antiCovid dei mesi passati.
E’ un bel dire che tra 8 mesi ci sarà il “ristoro” di risorse. Ammesso che sia vero, la procedura per riattivare i cantieri su questi progetti quali tempi avrà?
Si trattasse di cosucce di poco conto! Si tratta di interventi attesi da anni, quanto meno dal 2016, da quando cioè, con una certa energica azione politica da parte della Regione Abruzzo si riuscì a riorientare i finanziamenti (ripeto per un plafond complessivo di 220 milioni circa) a favore di interventi per la salvaguardia delle giacenze monumentali-storiche, ambientali e culturali della nostra zona, la valorizzazione turistica, la infrastrutturazione di alcune aree a forte densità urbana e così via.
E’ incredibile che l’uso improvvisato e “distratto” dei fondi sia stato operato dalla G.R., senza che il Consiglio abbia controllato e dibattuto quanto inopinatamente deciso.
Insomma non abbiamo fatto a tempo di rallegrarci che, finalmente, sarebbero partiti i lavori per l’Abbazia Celestiniana, ovvero per rendere utilizzabile il percorso ciclopedonale che dagli altipiani maggiori arriva a Scanno che abbiamo scoperto di essere stati defraudati (almeno per il momento, vogliamo augurarcelo!) della realizzazione di questo sogno.
Ma poi, mi chiedo, è amministrativamente corretta l’operazione? Sono utilizzabili, fondi europei derivanti da FSE e FERS, per i servizi sanitari? (Senza entrare nel merito della utilizzazione delle risorse finanziarie di cui si parla. Che se queste, in parte, sono finite nell’Ospedale Covid improvvisato a Pescara, ma ancora inattivo, c’è da chiedersi, legittimamente, se l’utilizzazione sia stata attenta ed oculata!).
Morale: per ora i fondi del Masterplan di cui l’Abruzzo è titolare, per ora, non ci sono più. Ci dicono che saranno riutilizzabili, forse a metà del prossimo anno. Vedremo. Io non ci credo. Ma ricordiamocelo.
Ricordiamocelo e utilizziamo bene le occasioni per “ricordarlo” alla Giunta Regionale.
Martedì 1 Settembre, per esempio, ho avuto il piacere di partecipare ad un buon convegno organizzato dalla Confraternita di Santa Maria di Loreto, nell’ambito delle “giornate celestiniane”. Presenti esponenti dell’amministrazione municipale di Sulmona e qualche consigliere regionale. Bene. Sarebbe stata utile, l’occasione, per sollecitare gli esponenti di queste Istituzioni per richiamare la Giunta presieduta da Marsilio a recuperare prima possibile i fondi (per ora “dispersi”) del Masterplan, se è vero che sono facilmente “recuperabili” ed utilizzabili.
Nessuna parola, invece. Sono scelte che personalmente non condivido, ma quest’è.
Insomma: oggi che alla Perdonanza è stato conferito il pregio di bene immateriale dell’UNESCO, l’importanza e la forza di Celestino V° non è più (ammesso che lo sia mai stato) cosa che interessi una quota minima di territori e/o di popolazione. Riguarda l’umanità, nella sua interezza; e di questo “noi”, gente delle falde del Morrone, dobbiamo esserne legittimi custodi e garanti.
Non è una discutibile questioncella di rapporti tra L’Aquila e Sulmona!