Parliamo di cose concrete!

di Andrea Iannamorelli

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#8 - 10/06/2019

Liti nel Governo: rischiamo la procedura d'infrazione europea.
La Regione dopo l'insediamento sembra ancora bloccata.

Un veloce commento ai risultati delle elezioni europee. (L’avevo promesso).
La Lega ha mostrato di essere un raggruppamento politico in fortissima ascesa, in Italia, ma in Europa non ha certamente i numeri per poter garantire (agli Italiani che hanno votato) quel cambiamento delle regole che ha promesso.
I 5Stelle hanno confermato la tendenza a decrescere; e questo certamente pesa sulla stabilità di un Governo che, a mio parere, non può “prendersi il lusso” della crisi: nessuno dei parlamentari 5Stelle e Lega hanno intenzione di andare a casa, pur con la promessa che saranno ricandidati. Ricandidarsi infatti sarebbe facile, non altrettanto facile farsi rieleggere!
Cresce la Meloni, con FdI; cala sempre di più Berlusconi, con FI (tant’è che qualcuno, che conta, incomincia a pensare di andarsene con Salvini); il PD manifesta una certa, debole ripresa, anche se finora insufficiente a far pensare ad una nuova inversione di tendenza. Il PD tiene nelle grandi città. Nelle periferie paga ancora la precipitosa caduta del 2018!
Non c’è altro da aggiungere ad un quadro complessivo che non è certamente tranquillo, considerati gli umori che si registrano da Bruxelles sulla situazione economica nazionale (debito in crescita, PIL in calo, disoccupazione sempre più preoccupante). La stabilità del Governo non è affatto garantita, se è vero, come vero è, che lunedì 3 Giugno il presidente del Consiglio Conte ha dato i suoi preavvertimenti agli azionisti del contratto, minacciando le dimissioni se non si cambia modo di stare insieme. (Non è possibile, ha detto praticamente ad un certo punto, che io e Tria andiamo a Bruxelles per trattare con l’UE i modi per evitare la procedura d’infrazione e da Roma si sparano cannonate contro la trattativa). Conte ha detto di aver sottovalutato gli effetti delle campagne elettorali. Grazie. Lui è uno che viene da mondi lontani dall’azione politica quotidiana (a differenza di Salvini e Di Maio); e comunque ha fatto molto male a “sottovalutare”. (Mi scusi, Presidente).
Ora bisogna stare molto attenti perché le formali riprese di “stabilità” rischiano di essere deboli se non suffragate da fatti e decisioni; e comunque, per evitare la procedura d’infrazione (che dovrà eventualmente essere decisa dal Consiglio europeo a maggioranza qualificata) non bastano telefonate più o meno cordiali tra Lega e 5Stelle; occorrono fatti, dicevo, e soprattutto costruzione di una rete di rapporti non tra chi difende il legittimo sovranismo nazionale, ma gli interessi collegiali dell’Europa. E mi auguro che Conte e Tria riescano a trovare il difficile bandolo della matassa anche perché infrazione o non infrazione comunque la finanziaria d’autunno si presenta difficile e pesante, per tutti.

Intanto la Regione che fa? Una legge che mette ordine nel coacervo di decenni di legislatura regionale mai sfoltita. E fa bene. Un’altra sui trabocchi, pardon, travocchi: così stanno contenti ad Ortona e a Pescara… mentre gli ambientalisti la contestano e gli stessi proprietari delle storiche palafitte di dannunziana memoria storcono il naso! E questo sarebbe un provvedimento finalizzato a sostenere il turismo! In altre parole la prima decisione d’indirizzo con la quale il Governo Marsilio si presenta è una disposizione che va nel segno della tutela degli interessi turistici; e sarebbe buona cosa se fosse indirizzata nel segno di un’inversione di tendenza finalizzata a recuperare il calo pari all’1,4% che l’Abruzzo registra, tra il 2014 ed il 2017, in un’Italia che in questo comparto registra un +11,%, insieme all’Umbria (-6,4%) e alle Marche (-2%) (le regioni che pagano gli effetti negativi del terremoto).
Insomma anche il Governo Marsilio manifesta l’assenza di quel disegno, di quella visione d’insieme di cui avremmo tanto, tantissimo bisogno. Come per la sanità. Dopo l’annuncio (rimettiamo mano al PSR) si scopre, in questi giorni, che siamo più o meno bloccati alle decisioni del Comitato tecnico ministeriale. Ma che? Non siamo più in gestione commissariale. Anzi. Lo stesso Ministero ha aperto, come suol dirsi, le borse per incrementare assunzioni, in vista (o considerata) la carenza degli organici. La verità forse è che non sanno nemmeno come e con chi sostituire i direttori generali delle ASL scaduti!
La Regione è in grado (come volontà politica e/o per disegno generale) di rimetter mano agli aggiustamenti di cui l’assistenza sanitaria necessita nei diversi territori, tra cui il nostro?
Se vogliono farle, le cose, possono farle; basta decidere.

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