Parliamo di cose concrete!

di Andrea Iannamorelli

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#5 - 29/04/2019

Torna Garanzia Giovani. Vediamo di utilizzarla

Dalle ore 12 del 2 maggio fino al 31 dicembre è aperto sul sito della Regione lo "sportello" per proporsi come soggetto attuatore delle risorse di Garanzia Giovani, un piano finanziato dall'Unione europea pensato per il bisogno riconosciuto e condiviso di dare una prospettiva di futuro ai ragazzi europei (tra i 15 ed i 29 anni) NEET, vale a dire "not in education, employment or traning", ragazzi cioè fuori dai percorsi formativi e lontanissimi dalla possibilità di essere accolti dal mondo del lavoro (pubblico e/o privato) che nel 2013 erano, nel nostro continente, 8 milioni, circa.
Diciamocelo francamente: siccome non è la prima volta che l'Abruzzo può godere di quest'opportunità, ma gli esiti dell'esperienza precedente sembra siano stati abbastanza deludenti (basti considerare che l'impiego dei 31 milioni messi a disposizione tra il 2014 ed il 2017 non sono stati nemmeno resi noti: il sito regionale è bloccato al 30 giugno del 2017!), forse è il caso che ora a questa proposta, si presti maggiore attenzione, sia da parte delle istituzioni pubbliche che da parte dei privati.
In questa prima fase sono interessati, come dicevo, i soggetti attuatori che possono candidarsi, redigendo on-line, la domanda per proporsi a svolgere la funzione istituzionale prevista dal meccanismo del bando, per utilizzare le risorse che, evidentemente, per essere, (come sono) limitate non saranno disponibili per tutti coloro che ne faranno richiesta. (Quindi è il caso di muoversi. Nessuno ci regala nulla... se non ci proponiamo).
Soltanto dopo che sarà definito il catalogo dei soggetti attuatori, i ragazzi potranno attivarsi, anche loro con una domandina da redigere on-line, per entrare nei programmi e, con un impegno di 40 ore settimanali, con una remunerazione simbolica di 500€/mese, per sei mesi, candidarsi, eventualmente, alla stabilizzazione di un lavoro per il quale in questo lasso di tempo si saranno preparati.
(Ai cortesi lettori di questa rubrica mi permetto di chiedere attenzione e realismo. So bene di non parlare della "scoperta della luna", ovvero della eventualità di aver individuato la via per risolvere i problemi che rendono grigio e privo di fondate speranze il futuro dei "nostri ragazzi". Tuttavia, concretamente, come sono abituato a fare, segnalo un'opportunità che a mio parere va colta, da parte di chi vuole e può offrire lavoro e di chi lo cerca, ma non sa a chi rivolgersi, ovvero, se fa una domanda, normalmente si sente rispondere che le possibilità non ci sono!).
E' chiaro che il meccanismo del soddisfacimento di questi due bisogni (quello di chi può offrire lavoro e quello di chi lo cerca), è complesso, come ogni opportunità offerta dalla UE, dal 2000 in poi.
Gli artefici della riuscita dell'operazione, infatti, sono molteplici: la Regione, tanto per incominciare, il territorio (operatori economici pubblici e/o privati), i Centri per l'Impiego (e forse anche le Agenzie interinali), i ragazzi, che debbono rendersi disponibili per percorsi che, a seconda dei casi, sarà di accoglienza, formazione, accompagnamento al lavoro, apprendistato, tirocinio extra-curriculare, anche in mobilità geografica, servizio civile nazionale, sostegno all'auto-impiego e all'auto-imprenditorialità, mobilità professionale... o altro. (Con il beneficio dell'inventario, mi assumo la responsabilità di anticipare contenuti oggi non del tutto noti, ma è l'esperienza che mi fa dire quel che dico. Una cosa è certa: programmi di questo tipo, in Europa, girano da anni. Soltanto alcuni hanno creduto alla bontà della proposta. E hanno avuto ragione di crederci. Altri hanno snobbato, ignorato, non creduto, mal gestito e gli esiti, evidentemente, non sono stati positivi. Dicevo poco sopra della "cattiva gestione" regionale del programma 2014-2017. Ebbene, pur nelle more di queste osservazioni negative, a giugno di due anni fa, dei 4500 ragazzi circa che si sono iscritti ai tirocini formativi extracurriculari, circa 2000 oggi hanno un posto di lavoro. E io che ho sempre creduto a queste opportunità (lo sanno bene i docenti che con me hanno lavorato nelle scuole da me dirette) dico che comunque non è un'opportunità da gettare via. Coraggio e fiducia, quindi.

Ma colgo anche l'occasione per segnalare Il Programma Life, altro strumento messo in campo dall'Unione europea, a sostegno dei progetti di salvaguardia dell'ambiente e della natura.
Gli obiettivi generali del Programma sono perseguiti attraverso due sottoprogrammi: Ambiente (Ambiente e uso efficiente delle risorse, Natura e biodiversità, Governance e informazione in materia ambientale) e Azione per il clima (Mitigazione dei cambiamenti climatici, Adattamento ai cambiamenti climatici, Governance e informazione in materia di clima).
Chi può accedere al programma: gli enti pubblici, che operano ad esempio nella gestione di parchi o risorse naturali; le organizzazioni non a scopo di lucro, comprese le ONG, impegnate nella difesa e nella tutela dell'ambiente; le imprese impegnate in progetti con impatto positivo sull'ambiente (recupero e riciclo di risorse, riduzione delle emissioni C02, riduzione dell'inquinamento).
Il programma finanzia progetti e soluzioni con ricadute positive in termini ambientali, con riferimento ai temi di: miglioramento dell'efficienza energetica dei processi produttivi; riduzione e riutilizzo dei rifiuti; risparmio idrico; riduzione delle emissioni di CO2; uso efficiente delle risorse; mobilità sostenibile; salute ambientale; qualità dell'aria.
Se fossi un amministratore di un ente locale mi batterei affinché; gli Enti certificati del territorio decidessero di tentare la partecipazione al bando.
E' un'altra opportunità che non dovrebbe essere "cestinata.

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