Una nuova sentenza sugli Usi Civici.
In discussione l’attendibilità del Piano di verifica demaniale Accili pubblicato il 2009.
Un anno fa avevo iniziato a pubblicare alcuni interventi in materia di Usi Civici.
A settembre del 2018 avevo sospeso gli ulteriori approfondimenti sull’argomento, ritenendo opportuno attendere la nuova sentenza che il Commissario per il Riordino degli Usi Civici per l’Abruzzo, dott. Riccardo Audino, avrebbe dovuto emettere a seguito del ricorso di alcuni concittadini che, stanchi di attendere le decisioni sull’opposizione prodotta nel 2009 contro il Progetto di verifica demaniale redatto dal geom. Marcello Accili, avevano investito direttamente il Magistrato demaniale, con apposito ricorso, avviando così la fase contenziosa.
Sebbene l’udienza si fosse tenuta il 5 novembre 2018, la sentenza del Commissario è stata depositata il 1° giugno 2019 con il n. 13 cron. n. 142, in un tempo ragionevolmente breve dall’iscrizione della causa demaniale, avvenuta nel 2016, considerando i tempi legati alla nomina del Consulente Tecnico d’Ufficio ed a quelli della redazione da parte del Tecnico dell’apposita relazione che ha consentito al Giudice di decidere sulla vertenza demaniale, riconoscendo la natura “allodiale”, cioè privata, dei terreni sui quali, invece, il Perito Demaniale geom. Accili aveva indicato l’esistenza degli “usi civici” e quindi aveva considerato tali terreni tra quelli da reintegrare nel demanio comunale.
Ed invece, come si legge nella motivazione della sentenza, il C.T.U. “compiuti i suoi accertamenti, concludeva per la natura privata dei fondi in contesa, dovendosi ritenere l’intestazione catastale in capo al Comune di Scanno erronea in quanto priva di titolo”.
“Le argomentazioni del c.t.u. appaiono corrette e condivisibili, avendo egli accertato che i terreni oggetto di verifica erano indicati a pag. 13 del Catasto Onciario nell’elenco delle proprietà della Chiesa S. Maria della Valle in località Cesa Maiure e Formelle, non interessate da alcun demanio civico universale, come risulta dalla relazione storica dell’avv. Benevento”.
“Anche gli atti successivi di compravendita sono avvenuti a titolo di piena proprietà e se ne trova traccia nel Catasto Napoleonico e nel Nuovo Catasto Terreni, onde l’annotazione in capo al Comune di Scanno – quale “concedente” – in quest’ultimo catasto, in sede di impianto, appare priva di titolo. Il c.t.u. è risalito negli atti di provenienza fino all’impianto del Catasto provvisorio, dove alla pag. 173, i fondi oggetto di causa erano intestati al Demanio ai sensi del R.D. 7 luglio 1866 n. 3036 (recante soppressione degli Ordini e Corporazioni religiose in esecuzione della legge 28 giugno 1866 n. 2987) e della legge 15 agosto 1867 n. 3848 (per la liquidazione dell’Asse ecclesiastico), provenienti dal Clero di Scanno e ceduti a seguito di aggiudicazione a privati, danti causa degli odierni ricorrenti”.
Dopo la disamina della relazione del C.T.U. il Commissario ha accertato e dichiarato la natura “allodiale” dei terreni censiti nel Nuovo Catasto del Comune di Scanno ubicati nella zona delle Prata, al foglio 41.
È questa una sentenza importante, di cui si attendeva la pubblicazione, perché si aggiunge alle altre che mettono in discussione l’attendibilità dell’ultima verifica demaniale del nostro Comune, il “Progetto di sistemazione e verificazione dei terreni demaniali del territorio comunale” redatto dal geom. Marcello Accili il 5 aprile 2007, approvato dalla Regione Abruzzo con Determinazione Dirigenziale n. DH7/417/Usi Civici del 28 aprile 2008, pubblicato il 5 maggio 2009 e ripubblicato in data 23 aprile 2010.
L’iter di approvazione di tale progetto non risulta ancora definito e l’esame della documentazione storica ad esso allegata suggerisce una sua radicale “rivisitazione” prima dell’approvazione definitiva da parte della Regione Abruzzo. Numerose sono le opposizioni proposte nel 2009 dai cittadini avverso tale Progetto di verifica demaniale che non risultano ancora esaminate dal Commissario degli Usi Civici e che, fino a qualche mese fa, erano ancora depositate presso gli uffici regionali di Pescara.
È il caso di ricordare che, entro i 60 giorni dalla data dell’avviso di pubblicazione del Piano anche il Comune di Scanno, con una deliberazione del Consiglio Comunale, avrebbe potuto e “dovuto” produrre le osservazioni e le contestazioni alle risultanze del Piano di verifica, alla luce delle incongruenze già riscontrabili all’epoca negli atti depositati. Ma nulla è stato fatto.