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di Stefano Caranfa (a cura di)

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#57 - 22/12/2023

Pensionati: il cedolino di pensione di gennaio 2024.

Il cedolino della pensione, accessibile tramite servizio online, è il documento che consente ai pensionati di verificare l’importo erogato ogni mese dall’INPS e di conoscere le ragioni per cui tale importo può variare.
Si riportano di seguito le principali informazioni sul cedolino della pensione di gennaio 2024.

La data di pagamento
Il pagamento avverrà con valuta 3 gennaio.

Indice di rivalutazione definitivo per l’anno 2023
L’aumento di perequazione automatica, già attribuito dal 1° gennaio 2023 in via provvisoria nella misura dello 7,3%, è stato determinato in via definitiva nella misura dell’8,1%.
Il relativo conguaglio, pari allo 0,8%, è stato già applicato sulla rata di pensione del mese di dicembre 2023.

Rinnovo delle pensioni, delle prestazioni assistenziali e delle prestazioni di accompagnamento alla pensione per il 2024
Sono state effettuate le operazioni di rinnovo delle pensioni per l’anno 2024.
L’indice provvisorio di rivalutazione delle pensioni per il 2024 è pari al 5,4%.
Si precisa che le prestazioni di accompagnamento a pensione (assegni straordinari, isopensione, indennità di espansione, APE sociale) non vengono rivalutate poiché non hanno natura di prestazione pensionistica.
Per ulteriori indicazioni sull’operazione di rinnovo per l’anno 2024, si rimanda alla circolare che verrà pubblicata sul portale INPS.
Le operazioni di rinnovo possono aver generato conguagli a credito o a debito a vario titolo relativi all’importo di pensione erogato nell’anno 2023.
Questi importi sono stati riportati nel cedolino di pensione del mese di gennaio 2024 con la descrizione “Conguaglio Pensione da Rinnovo”.

Trattenute fiscali: addizionali regionali e comunali, conguaglio 2023 e tassazione 2024
È stato effettuato il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali relative al 2023 (IRPEF e addizionale regionale e comunale a saldo) sulla base dell’ammontare complessivo delle sole prestazioni pensionistiche erogate dall’INPS.
Laddove le trattenute siano state effettuate in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua, le differenze a debito saranno recuperate, come di consueto, sulle rate di pensione di gennaio e febbraio 2024 anche con azzeramento dell’importo di pensione in pagamento, nel caso in cui le imposte siano risultate pari o superiori all’importo del rateo mensile in pagamento.
Nel solo caso di pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18mila euro, per i quali il ricalcolo dell’IRPEF ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, la rateazione viene estesa fino alla mensilità di novembre (articolo 38, comma 7, legge 122/2010).
Per quanto riguarda le prestazioni fiscalmente imponibili, inoltre, a decorrere dal rateo di pensione di gennaio, oltre all’IRPEF mensile, vengono trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2023.
Queste trattenute sono infatti effettuate in undici rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono.
Le somme conguagliate verranno certificate nella Certificazione Unica 2024.
Le prestazioni di invalidità civile, le pensioni o gli assegni sociali, le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni (detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo) non subiscono trattenute fiscali.

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