Frattura, la frazione dimenticata di Scanno
La civiltà lontana sei chilometri a piedi
(08/02/1987)
SCANNO - Cristo non si è solo fermato ad Eboli, ma ha anche abbandonato Frattura, una frazione di Scanno a 1.250 metri, ai piedi del monte Genzana. In paese non vi è un medico, una scuola, un ufficio postale; non vi e neppure una corriera che colleghi Frattura a Scanno, distante sei chilometri. Chi non ha un mezzo proprio, e sono molti, è costretto ad andare a piedi a Scanno, anche se deve prendere il pullman per Sulmona. Eppure Frattura meriterebbe sorte migliore, soprattutto per l'amenità del luogo.
Fondata verso il 1000 da alcuni coloni provenienti dall'Oriente, prese questo nome, perché situata vicino alla montagna «fratturata», il monte Genzana, da cui prima di Cristo si aprì un'enorme frana, che diede origine al lago di Scanno. La sua storia è fatta di duro lavoro nei campi e di emigrazione. Nel 1915 venne interamente distrutta dal terremoto che colpì molti paesi dell'Abruzzo. Dopo alcuni anni venne ricostruita più a sud, a sinistra del mento Genzana. Al visitatore ancora oggi mostra le sue case fatte di pietra e allineate in simmetrica ascensione, che si affacciano sul lago e sull'alta valle del Sagittario. Dopo l'ultimo conflitto mondiale, la maggior parte degli abitanti cercò fortuna nelle Americhe. Chi è tornato ha preferito abbandonare il proprio paese e sistemarsi in centri più grandi e molti hanno investito i propri risparmi in attività commerciali. Oggi Frattura conta circa 80 abitanti, la maggior parte anziani. Vivono con quel poco di pensione e qualcuno lavora ancora nei campi.
La sezione del Pci di Scanno in questi giorni si è interessata al problema del trasporto di questa piccola comunità montana e al disagio che ogni giorno qualcuno di di loro è costretto ad affrontare per fare a piedi i sei chilometri che li separano da Scanno. «Siamo intervenuti - dice il segretario del Pci, Gentile - esclusivamente per una questione umanitaria. Come primo passo si vuole sensibilizzare sul problema di Frattura tutti gli scannesi e poi, in un secondo momento, insieme ai cittadini di Frattura, chiedere al sindaco, con una pacifica manifestazione, di realizzare un servizio automobilistico, secondo orari stabiliti dai fratturesi stessi, in attesa di eventuali provvedimenti dell'Arpa, a cui già sono state rivolte, invano, numerose istanze».
dal Quotidiano "il Centro" dell'8 Febbraio 1987